BLACKRAIN – DYING BREED
BLACKRAIN – DYING BREED (STEAMHAMMER/SPV, 2019)
“…Disco consigliato ai fan dell’Hard Rock anni ’80 e agli amanti del new Sleaze/Glam scandinavo…”
Genere: Hard Rock/Glam Rock
Voto: 7/10
I francesi BLACKRAIN sono cresciuti a suon di W.A.S.P, Bon Jovi, Skid Row e Motley Crue e al sesto tentativo sono riusciti a mescolare tutti gli ingredienti con le giuste dosi: ottimi singoli, ritornelli anthemici, sound potente, assoli tirati,una copertina fantastica e l’attitudine giusta. Insomma questa volta ci sono tutte le carte in regola per sfondare, peccato solo per qualche passaggio a vuoto nella track-list che non ci permette di gridare al capolavoro.
L’opener e title-track DYING BREED e la successiva HELLFIRE sono figlie bastarde dei primi W.A.S.P, mentre BLAST ME UP non può non ricordarci i QUIET RIOT dei tempi d’oro, con un coro da stadio che farà felici i fans in sede live.
Dopo un trittico del genere ci si potrebbe aspettare un una leggera pausa, un piccolo rallentamento e invece Hellion e soci spingono l’acceleratore al massimo e con NOBODY CAN CHANGE sfornano una piccola gemma punk’n roll veloce ed incazzata.
Un basso martellante apre LIKE ME, mid-tempo interessante ma che stenta a decollare lasciandoci un po’ con l’amaro in bocca, mentre con ALL ANGELS HAVE GONE arriviamo alla classica power-ballad, imprescindibile in un album così eighties-style. Brano ben strutturato e non scontato, grande feeling, tra WHITE LION e WHITESNAKE, con la voce graffiante di Hellion in primissimo piano ed in grandissima forma.
La successiva WE ARE THE MAYHEM è un brano ‘molto BON JOVI’, francamente poco convincente, mentre è con la radiofonica e spumeggiante ROCK RADIO che i BLACKRAIN fanno centro, un chorus memorabile, catchy e sfacciata quanto basta a far muovere il piedino all’impazzata e a ritrovarsi a cantare il ritornello già dal primo ascolto.
Chiudono l’album PUBLIC ENEMY, tra CRASHDIET e CRAZY LIXX, song perfettamente in linea con il sound del new glam/sleaze scandinavo, e la coinvolgente e trascinante A CALL FROM THE INSIDE, potenza e melodia, con un ritornello magistrale.
L’album è stato prodotto da CHRIS LANEY (EUROPE,CRASHDIET), già in passato con la band per LICENSE TO THRILL, e possiamo affermare che il lavoro e l’esperienza di un grande nel genere come LANEY sono evidenti: l’album è ben omogeneo, dinamico e ben strutturato anche se due o tre pezzi risultano poco incisivi e troppo scontati nel song-writing. Ritmica potente ma non invasiva, melodie di cori e chitarre sempre in primo piano e tanto in risalto la potente e graffiante voce di Swan Hellion, che sembra migliorare di album in album.
Disco consigliato ai fan dell’Hard Rock anni ’80 e agli amanti del new Sleaze/Glam scandinavo, non è un capolavoro ma la strada intrapresa è quella giusta.
Consigliato.
Tracklisting:
01. Dying Breed 03:50
02. Hellfire 04:04
03. Blast Me Up 03:39
04. Nobody Can Change 04:19
05. Like Me 03:43
06. All Angels Have Gone 04:11
07. We Are The Mayhem 03:31
08. Rock Radio 03:36
09. Public Enemy 03:59
10. A Call From The Inside 04:24
Line-Up:
Swan Hellion – vocals, guitar
Max 2 – lead guitar
Matthieu de la Roche – bass
Frank F – drums
Sul Web: https://www.facebook.com/BlackRainRock/
Articolo di: Mike Matty