BABYLON SHAKES EXILE TO THE VELVETEEN LOUNGE

BABYLON SHAKES - EXILE TO THE VELVETEEN LOUNGE (Highvolmusic, 2019)

Iniziate a far posto a “Exile To The Velveteen Lounge” nella vostra collezione di dischi sleaze/glam, perché una volta che lo ascolterete ve ne innamorerete.


Genere: Sleaze/Glam

Voto:8/10

Nel remoto caso aveste riposto il chiodo, i jeans strappati e a zampa, le bandane, è il caso che li rispolveriate, se invece siete come, e non cambiate i look e neppure la musica, dagli anni ’80, allora siete già pronti per ascoltare questo album.Iniziate a far posto a “Exile To The Velveteen Lounge” nella vostra collezione di dischi sleaze/glam perché una volta che lo ascolterete ve ne innamorerete.Dopo l’EP di debutto “Exile to The Velveteen Lounge Vol. One” pubblicato lo scorso aprile 2018, gli Americani Babylon Shakes tornano con un album esplosivo di puro hard rock che, spaziando tra gli anni ’70 e ’80, ci regalano un lavoro nel miglior mood tipicamente da Sunset Strip.Si parte subito con l’opener “Making A Million”, brano in cui i riff potenti sono la colonna portante e che con la voce roca di Chris Clark ed un ritmo sfrenato, fanno di questo pezzo una sferzata di energia.La stessa energia la troviamo nella seguente “Sunset Striptease”, puro rock in stile  Faster Pussycat per intenderci. Graffianti, un po’ malinconici e decisamente perfetti, i Babylon Shakes riescono a far breccia nel cuore del più puro degli sleaze-rockers, tra chitarre con riff tosti, una melodia catchy, un cantato tagliente ed una buonissima sezione ritmica, questo è uno di quei brani che entrano subito in testa e non escono più.“Sin Parade” è un brano ricco di chitarre più abrasive e meno esuberanti, uno dei pezzi che amo di più di questo disco, un brano che riesce ad emanare un’atmosfera musicale più intimista, con la voce che risulta sempre all’altezza nel suo essere sempre abrasiva.Decisamente più festaiola è la successiva “No Pictures Please”, in cui si respira dell’ottimo glam vintage e qui mi inchino, i Babylon Shakes reincarnano e rivivono appieno lo stile e ce lo ripropongono in una nuova veste, più moderna.Un sound per certi versi orientato più agli anni settanta per “Velveteen Libertine” con quel pizzico di anni ottanta che non ci abbandonano per tutto il disco, altro pezzo che personalmente considero un ‘highlight’ di questo album, insinuante, intenso, e sleaze/street.I Babylon Shakes tra un pezzo più intimista ed uno più allegro, riescono ad essere anche più ruvidi, come nel caso di “Silver Tongue Devil”, grandi chitarre e un basso eccezionale ed una ritmica robusta sono gli ingredienti che, assieme al vocalizzo che intaglia.Con “Hardtimes” il suono cambia nuovamente, la band torna a farci rivivere gli anni d’oro del Sunset Boulevard, lo sleaze/street più crudo e pungente, la batteria eccelle, i cori sono terribilmente catchy in questo brano di rock sferzante.Se fino ad ora non vi è bastata la descrizione dei brani precedenti per convincervi, continuo il cammino con i Babylon Shakes e vi dio che la seguente“Die Pretty” è un rock graffiante con basso e batteria che esageratamente di alto livello, voce sempre tagliente e le chitarre stratosferiche. Altro brano di punta in questo “Exile To The Velveteen Lounge”.Come di consuetudine, la ballad non deve mancare, “Star In Your Eyes” è pezzo delicato, in cui la band prende fiato per riprendere con la massima potenza nel brano di chiusura “Motel Lights”, che tra riff frizzanti e potenti riff di chitarra, una voce al vetriolo e ritmica energica, ci catapulta nello scintillante mondo del rock, quello spensierato, divertente ed elettrizzante.Semplicemente grandi Babylon Shakes, “Exile To The Velveteen Lounge” è un album scoppiettante di energia, prevedo lunga strada costellata di stelle per questa band costituita da musicisti talentuosi. 

 

TRACKLIST

01. Making A Million

02. Sunset Striptease

03. Sin Parade

04. No Pictures Please

05. Velveteen Libertine

06. Silver Tongue Devil

07. Hardtimes

08. Die Pretty

09. Star In Your Eyes 

10. Motel Lights

 

LINE UP:

Chris Clark Chitarra, voce

Gary Jordan Chitarra, voce

David Elmore Basso

Jeff Mortimer batteria, voce

 

Sul web: https://www.facebook.com/BabylonShakes/
Articolo di: Valeria Campagnale