MADDER MORTEM RED IN TOOTH AND CLAW

MADDER MORTEM – Red In Tooth And Claw (Dark Essence Records, 2016)

 

Come non rimanere affascinati dalla cupa magia travolgente del nuovo disco dei Madder Mortem? Impossibile.


Genere:  Avantgarde/Progressive

Voto: 8/10

Si sono fatti attendere un po’, prima di sfornare questo nuovo disco. Ma l’attesa è stata ben ripagata. “Red In Tooth And Claw” dei norvegesi Madder Mortem è un album molto interessante, sotto tutti i punti di vista. Innanzitutto va fatta una doverosa standing ovation per Agnete M. Kirkevaag, la singer del gruppo, nonché sorella del chitarrista e seconda voce BP M. Kirkevaag, che riesce a catturare l’ascolto per la sua rude grazia, i suoi cambi di stile repentini e per il suo acido doom. Difficile collocare la band di Oslo in un contesto musicale ben preciso, perché possiedono uno stile così personale che svaria tra progressive metal a dark metal, con accenni di hard rock disseminati qua e la. Sette anni di attesa, dall’ultimo disco, ma sette anni spesi bene se poi tra le mani ci si ritrova questo gioiellino, che forse non raccoglierà il giusto frutto di un lavoro eccellente, per via della scarsa considerazione che diffusamente si ha del genere in questione, ma saprà comunque far parlare di se, perché un lavoro così valido non può passare inosservato. Basta iniziare con l’ascolto della prima traccia, “Blood On The Sand” per comprendere da subito di cosa stiamo parlando. Agnete la fa da padrona, dando un saggio di ciò che troveremo durante tutto questo viaggio, lungo poco più di 50 minuti. L’unica curiosità che mi rimane da soddisfare è sapere perché il primo singolo estratto, “Fallow Season” è quello meno cupo del disco, forse quello più commerciale e radiofonico tra i 10 brani presentati in questo sesto lavoro da studio. Si presterà sicuramente meglio alla campagna mediatica e pubblicitaria, mi vien da pensare. Comunque, proseguendo con l’ascolto, rimango sempre più incollato al suono che mi pervade. Che dire di “Pitfalls”? qui Agnete si supera, dallo scream al classic con una facilità incredibile. E sono sempre più ammaliato. A maggior ragione se il brano che segue è “All The Giants Are Dead”, di gran lunga il migliore dell’intero album, a mio avviso. Se fin ora son stato in una situazione di semi-ipnosi, adesso mi sento rapito e trasportato in un viaggio nella fantasia, come uno smaterializzarsi per poi rigenerarsi nella mente di un ipotetico e malinconico personaggio, sopraffatto dall’angoscia ed immerso nei propri ricordi. Ed intanto il disco continua a scorrere, e “Underdogs” è solo un punto messo al termine di una frase, preludio della successiva. Sarà comunque tanto avvincente? Al prossimo viaggio.    

 

Tracklist:
01. Blood On The Sand
02. If I Could
03. Fallow Season
04. Pitfalls
05. All The Giants Are Dead
06. Returning To The End Of The World
07. Parasites
08. Stones For Eyes
09. The Whole Where Your Heart Belongs
10. Underdogs

 

 

Line up:
Agnete M. Kirkevaag: voce
BP M. Kirkevaag: chitarra e voce
Richard Wilkstrand: chitarra
Tormod L. Moseng: basso
Mads Solas: batteria, percussioni e voce

Articolo di Eugenio Iannetta
Sul WEB: www.maddermortem.com
www.facebook.com/mmortem/