MERCY JET BLACK ROMANCE

MERCY – Jet black romance - EP (autoproduzione, 2017)

Esordio sulla scena sleaze rock per i californiani Mercy. “Jet black romance” sembra provenire direttamente dagli anni ’80.

Genere: sleaze, glam

Voto: 6/10

 

Arriva da Sacramento, California, la prima proposta in EP degli esordienti Mercy. Mentre lavorano al loro primo full length, la musica che ci propongono in queste cinque tracce è qualcosa che somiglia molto ai Pretty Boy Floyd, quelli di "I wanna be with you", per intenderci. Ma questa influenza, loro, non l’hanno mai nascosta, citando spesso la band di Los Angeles come una delle prime fonti di ispirazione, insieme a Kiss e Motley Cure, fin da quando il frontman del gruppo, Colton Seaver, ed il chitarrista Daniel Atalig fondarono la band. Con l’arrivo del bassista Eddie Bane e del batterista Jason Delano, nel 2016, la lineup è completa e può venire alla luce “Jet black romance”. Le tracce sono tirate, potenti, ed il sapore che ti lasciano in bocca ha qualcosa di familiare, generando quasi un senso di deja-vu. Ma bada bene, questa non vuole essere un’aspra critica, perché in fin dei conti suonano bene, molto bene, e la voce di Colton è molto affascinante ed avvolgente, ma per farvi capire quello che intendo, posso dirvi che “Never coming back for you” potrebbe essere tranquillamente una delle tracce incluse nella colonna sonora di “Top Gun”, il film con Tom Cruise, e “Set to kill” la sigla di chiusura di “Christine la macchina infernale”. Ripeto, rispetto tantissimo chi fa musica di buon livello, ed i Mercy sono tra questi, le mie sono solo considerazioni personali. Consigliato per amanti del sound anni 80 e non per i cultori del new metal. Comunque aspettiamo il primo album per dare un giudizio più preciso.

 

TRACKLIST

1. Jet black romance

2. I only want you

3. Never coming back for you

4. Set to kill

5. Truth or dare

 

MERCY sono:

Colton Seaver:  voce e chitarra

Daniel Atalig:  voce e chitarra

Eddie Bane:  basso

Jason Delano: batteria


Sul web: www.mercysleaze.com

Articolo di: Eugenio Iannetta