INTERVISTA AI BLUE HOUR GHOSTS

INTERVISTA AI BLUE HOUR GHOSTS

Melody Lane ha avuto il piacere di intervistare la Modern Melodic Prog Metal band modenese BLUE HOUR GHOSTS, che ha da poco pubblicato il nuovo album DUE via ROCKSHOTS RECORDS. "...L'album descrive una vasta gamma di paesaggi sonori che vanno dall'aggressività full metal ad atmosfere morbide e acustiche, passando per refrain e ritornelli contagiosi e orecchiabili che affascineranno qualsiasi appassionato di musica...".
Una delle band italiane emergenti più promettenti, consigliata ai fan di Amorphis, Katatonia, Porcupine Tree e Haken.
 

MELODY LANE: Ciao! Innanzitutto un paio di domande per presentare la vostra band ai nostri lettori…Com’è nata la band e chi sono i membri o il membro fondatore?
BLUE HOUR GHOSTS:  Ciao ragazzi. La band nasce nel 2013 dalle ceneri della death metal band Oblivion999, da cui provengono Diego Angeli e Francesco Poggi (chitarre), che dalla volontà di scrivere nuovo materiale esplorando sonorità differenti decidono di avviare il percorso dei Blue Hour Ghosts, di fatto, quindi, sono loro i due fondatori della band e di ciò che siamo diventati oggi.

MELODY LANE: Potete dirci qualcosa riguardo la scelta del nome “BLUE HOUR GHOSTS ”?
BLUE HOUR GHOSTS:  La scelta del nome fa riferimento alla licenza poetica con cui si definisce l'ora crepuscolare, il momento in cui si addensano i fantasmi che popolano pensieri o dubbi, in cui la coscienza vede la foto in negativo di sé stessa, stimolando interrogativi e l'analisi di punti di vista che danno vita all'esigenza espressiva artistica, in questo caso. 

MELODY LANE: Chi sono attualmente i membri della band?... Avete avuto nel tempo cambi di formazione?
BLUE HOUR GHOSTS:  Attualmente Diego e Francesco mantengono saldamente il ruolo di chitarristi, affiancati da Simone Pedrazzi alle tastiere, a sua volta nella formazione originaria . Nel tempo  Matteo Bax Malmusi ha preso il ruolo di bassista nel 2017, durante il tour promozionale del nostro debut album. A lui hanno fatto seguito a fine 2018 Andrew Gunner (Rain, ex Neronova e Black Age)  alla batteria, forte di alcune date con noi durante gli anni precedenti nei momenti di necessità, e Ricky DC (ex Old Man's Cellar) alla voce, che sono intervenuti per sostituire i dimissionari singer e batterista attivi sul nostro debut album del 2016.

MELODY LANE: Quali sono i gruppi che vi hanno maggiormente ispirato ed influenzato… E le vostre band preferite?
BLUE HOUR GHOSTS:  Nel corso degli anni siamo stati influenzati dall'ascolto di tantissima musica metal e non, e tra i gruppi più influenti sulla formazione dei membri citiamo sicuramente Amorphis, Anathema, Katatonia, la scena del metal svedese, i The Gathering e Devin Townsend, per dare qualche riferimento comune a quasi tutti noi. Ovviamente, essendo in sei, e con background diversi, ci troviamo a confrontare le preferenze del prog tipico degli anni '70 di Simone col forte impulso grunge/alternative rock, ad esempio, che predilige Bax al basso, così come il rock prog spesso nello stereo di Francesco o Diego incontra la propensione agli ascolti hard rock di Ricky o Andrea. Recentemente nei nostri stereo trovi cose diverse tra loro , l'ultimo di Manson o dei Dark Tranquillity, Steven Wilson o magari qualche vecchia gloria di Emerson Lake & Palmer.

MELODY LANE: Cos’è, secondo te, che rende la vostra band diversa dalle altre band del genere? Elencateci cinque canzoni per definire al meglio il vostro sound…Quale scegliereste?... Cinque canzoni, dalla vostra discografia compreso il nuovo materiale, che possono far comprendere al meglio, ai nostri lettori, il sound dei BLUE HOUR GHOSTS 
BLUE HOUR GHOSTS:  Unsolved, tratta dal nostro debut album è sicuramente un buon esempio della matrice dei riff metal di chitarra da cui proveniamo, taglienti, vicini alla scena nordica tardo anni 90, con i tempi dispari che hanno fortemente caratterizzato il nostro esordio e che abbiamo di recente riproposto con la formazione attuale Death and the Lover, sempre tratta dal primo disco omonimo, è una potente e prolungata litania progressive metal che definisce bene l'ambito sperimentale e prog che fa parte della natura della band, che sancisce un po' anche il saluto a questi tempi dilatati, a favore di ciò che invece diviene DUE. Walking  Backwards, la opener di DUE è la sintesi della natura potente, diretta e melodica di DUE e la sessione ritmica ancorata alle origini progressive rock. Dead in August, il brano numero 3 di DUE, racchiude una somma degli elementi costitutivi di DUE : temi di chitarra sotto traccia, grande uso del synth, atmosfere che hanno fortemente coinvolto Giuseppe Bassi in produzione e melodie catchy.  Involved/Bored è rispettosa del concetto di varietà che i Blue Hour Ghosts intendono riportare nella loro musica, senza chiedere permesso, cambiando umore e colore da un momento all'altro, come avviene a metà canzone.

MELODY LANE: Diteci qualcosa riguardo al processo creativo della vostra musica. C’è un compositore principale o è un lavoro di gruppo?...Come nascono le vostre canzoni?  Sono frutto di idee di un singolo che vengono sviluppate in studio o nascono da jam sessions e improvvisazioni di gruppo in sala?
BLUE HOUR GHOSTS:   E' principalmente un lavoro di gruppo, che vede i membri portare in sala prove o condividere le proprie idee scaturite dall'utilizzo dei propri strumenti . Ascoltiamo tutti assieme le proposte, registriamo scrupolosamente tutto in archivio per non perdere nessun suggerimento utile in futuro, per poi rielaborare assieme i temi più convincenti e d'ispirazione. 

MELODY LANE: A distanza di tempo, siete completamente soddisfatti del vostro album di debutto o cambiereste qualcosa a livello di sound e song-writing ? Quali sono le maggiori differenze fra “‘BLUE HOUR GHOSTS ” e il  nuovo album “DUE”?
BLUE HOUR GHOSTS: Il primo album ci ha portato diverse soddisfazioni di cui andare fieri, e non c'è nulla che cambieremmo, anche perché sulle consapevolezze di questo lavoro abbiamo scritto Due, di cui siamo soddisfatti al 100% senza alcuna riserva.  Sono due dischi molto diversi. Due è volutamente concepito per essere radiofonico, diretto, ammiccante, riassuntivo della nostra cultura e capacità musicale in un quadro ben definito, un esercizio complesso da intraprendere a dispetto del risultato easy listening,  che ha richiesto adattabilità, capacità di sintesi, maturità. Blue Hour Ghosts nasce da idee di stampo e sviluppo più prog-metal, preesistenti alla nascita del progetto, sviluppate in forma canzone con un processo differente di adattamento delle strutture.

MELODY LANE: Chi si occupa dei testi?...Potete dirci qualcosa riguardo le tematiche trattate nelle vostre canzoni e qualcosa riguardo le idee di fondo e il  concept di “DUE”?
BLUE HOUR GHOSTS:  Se nell'album d'esordio se n'è occupato esclusivamente Diego, in DUE Ricky ha preso la penna per 6 su 9 delle composizioni presenti, con Diego ancora ben presente sulle rimanenti 3 e, comunque, sempre concordando insieme la miglior forma lirica o lessicale prima della versione definitiva per l'album. Le tematiche sono di varia natura, principalmente suscitate da dubbi esistenziali di matrice intima  in molti casi, di natura comune a tutta la società, in altre canzoni. Il rapporto con gli altri esseri umani, l'interazione imprevedibile che si sviluppa nel mantenere o rompere gli equilibri col circostante, le scelte che prendiamo in virtù dell'istinto o della morale, ci guidano a scrivere i testi. Due non è sviluppato su un vero e proprio concept, ma lo assume, a chiusura del lavoro. Guardandolo e ascoltandolo capiamo come l'essenza temporanea delle cose, nel loro mutare e divenire, come il cielo nell'ora blu, sia vagamente comune agli stati d'animo, alle opinioni, all'emotività di ognuno, e per quanto tu stia tracciando una linea di congiunzione di ogni cosa, per orientarti, magari si strappa in un punto indefinito, lasciando adito all'imperfezione, al punto di vista periferico da cui guardare le cose. La copertina è un ottimo esempio di ciò.

MELODY LANE: Diteci due band del panorama italiano o internazionale con cui vi piacerebbe andare in tour al momento. Due band che, secondo voi, compongono una line-up perfetta per suonare dal vivo con i BLUE HOUR GHOSTS  …Perché queste due band?
BLUE HOUR GHOSTS:  Sarebbe incredibile poter suonare al fianco di un artista eclettico come Devin Townsend, la cui libertà espressiva e compositiva è sicuramente parente di ciò che ci ha guidato nello scrivere Due. Altrimenti perchè non i Paradise Lost? Un'altra forte influenza della band, con un percorso discografico che ha mostrato più volti della band, nel tempo.

MELODY LANE: Sappiamo che  “…definire è limitare…”, e sicuramente non è né bello né semplice darsi un’etichetta…ma come definireste il sound della vostra band? …Siete una Modern Metal band… Alternative Metal band…o…?
BLUE HOUR GHOSTS:  Progressive Rock Metal ? Potrebbe riassumere bene l'anima metal contaminata dalle arie rock del sound attuale della band, che continua a riferirsi a stilemi ti matrice progressive, talvolta più marcatamente come in Damn Wrong ed alle volte solo per accenni, come in Walking Backwards.

MELODY LANE: Ovviamente al  momento non è possibile suonare dal vivo ma avete già date confermate nei prossimi mesi in Italia o all’estero?
BLUE HOUR GHOSTS:  Non abbiamo attualmente date in programma o posticipate. Se ne riparlerà quando verrà dato l'Ok per riprendere coi palchi!

MELODY LANE:  Fino ad oggi ... Qual è stato il concerto/Festival più importante per la vostra carriera?...E perché?
BLUE HOUR GHOSTS:  Ci sentiamo di citare la vittoria al Tregnago Rock Contest, presieduto da Gianni Della Cioppa, che ci ha conferito il primo premio nel 2018 

MELODY LANE: Come musicisti e come band…Qual è stata la più grande conquista fino ad oggi e qual è il prossimo obiettivo da raggiungere nel breve periodo?
BLUE HOUR GHOSTS:  La più grande conquista è sicuramente quella di non avere mollato il colpo quando siamo rimasti privi di cantante e batterista durante la promozione del primo album, in vista della scrittura del secondo, trovando subito la soluzione ideale per progredire e migliorare, oltre a proseguire con la proposta del vecchio repertorio in maniera eccellente. Il nostro obiettivo è quello di fare sì che Due divenga dal vivo ciò che già per tanti è già durante l'ascolto : un album potente, ispiratore, melodico, libero e coinvolgente. Quindi perfezionare la resa live di questo disco semplice all'apparenza, ma molto, molto complesso, in termini di varietà della proposta audio.

MELODY LANE: Per chiudere…Un messaggio a tutti i lettori di MELODY LANE…
BLUE HOUR GHOSTS: Il nostro più sincero ringraziamento per avere letto le nostre parole, attraverso questa bella chiacchierata, consigliandovi di approcciare Due, di ascoltarlo e di trovare il punto della mappa sui 40 minuti di disco dove state meglio, per poi spostarvi un po' più in là, appena vi va. Ci vediamo, speriamo presto, dal vivo!