MELODY LANE: Sentendo i vostri album, si percepisce subito un gusto, per così dire “retrò”, nostalgico, grazie anche all’utilizzo di dolci melodie, violini, fiati, organetti. Tutto ciò ci fa fare un piacevole salto indietro nel tempo. Da dove nasce la ricerca di questo tipo di sonorità e quali sono gli artisti che più vi hanno influenzato nella vostra crescita artistica.
ANTONIA HARPER: La nostre ricerca musicali nasce dal nostro forte interesse per tutto ciò che è antico, passato, dimenticato... Personalmente sono molto appassionata di musica antica, rinascimentale e barocca, e tutti e quattro siamo appassionati della musica tradizionale, gipsy e retrò. Per questo nella composizione e nell'arrangiamento dei brani, grazie anche a strumenti tradizionali e acustici come l'organetto, il bombardino e il violino e all'uso della voce per così dire "lirica" cerchiamo di dare alla nostra musica un gusto evocativo, un sapore che possa far viaggiare l'ascoltatore nel tempo e nello spazio. Sicuramente gli autori che più ci hanno influenzato sono interpreti del passato come Luis Gardel, Edith Piaf, Django Reinardt, Chavela Vargas ma anche autori contemporanei che come noi prendono spunto dalle tradizioni del passato per comporre qualcosa di nuovo e originale: Riccardo Tesi, Yann Tiersen, Vinicio Capossela, Goran Bregovic e tanti altri...
MELODY LANE: Oltre al salto temporale, la vostra musica ci permette di fantasticare e viaggiare anche a livello “spaziale”. Tanti pezzi ispirati alla tradizione folk italiana, francese e balcanica. C'è una artista folk internazionale con cui vi piacerebbe collaborare?
ANTONIA HARPER: Ce ne sono svariati. Per esempio con I Beirut, stavamo quasi per collaborare quando una volta la direttrice di un festival americano ci scrisse per chiederci se eravamo disponibili ad aprire un loro concerto a Miami. Purtroppo per varie vicissitudini che non ti sto qui a spiegare, le cose non sono andate in porto, ma speriamo prima o poi che si ripresenti l'occasione e chissà ci capiti di aprire un loro concerto e collaborarci. Oppure Rosemary Standley (cantante dei Moriarty) che una volta è capitata per caso a un nostro live a Roma (l'abbiamo pure inseguita per darle un disco, e ci siamo ripromessi di contattarla). Poi ce ne sono altri che ammiriamo molto e se ci capitasse sicuramente saremmo ben felici di collaborarci, per esempio artiste come la cantante francese Zaz, la messicana Lila Downs e le americane Cocorosie...
MELODY LANE:Un altro fattore importante è l’Elemento teatrale, decisivo nei vostri spettacoli live. Parlaci come nascono le coreografie presenti nei vostri spettacoli dal vivo.
ANTONIA HARPER: Le coreografie e i vari effetti che mettiamo negli spettacoli live nascono sempre da quel desiderio di far evadere lo spettatore, usando espedienti che contribuiscano a raccontare storie, a creare un'atmosfera, a far viaggiare nella fantasia. Questo può avvenire tramite espedienti per così dire multimediali come il teatro delle ombre cinesi e le proiezioni che usiamo su due teli e un pannello a forma di luna come nell'ultimo spettacolo "Vive a vie", oppure tramite il racconto, la performance e movimenti spesso molto semplici che servono sempre a raccontare e evocare. Tutti questi espedienti nascono durante le nostre prove attraverso sia un confronto a tavolino, che degli studi e delle improvvisazioni, come in una vera e propria compagnia teatrale... E' un approccio che deriva anche dalle nostre esperienze nel mondo del teatro e dal lavoro, in particolare di Marta, come performer e attori...
MELODY LANE:Vantate molti tour all’estero, soprattutto negli Stati Uniti, come è la risposta del pubblico d'oltreoceano
ANTONIA HARPER: La risposta alla nostra musica e alle nostre performance quando siamo stati negli Stati Uniti (nello specifico a Miami e New Orleanse) è stata straordinaria. Al di là del fatto che negli Stati Uniti tutto ciò che teatro, performance, musica, piace moltissimo ed è coltivato intensamente sia dalla gente che dalle istituzioni, in particolare il fatto che noi portassimo qualcosa che avesse un gusto così particolarmente europeo e retrò, ovvero ciò che è più lontano dalla loro cultura, li ha appassionati ancora di più, quidni c'hanno accolto a braccia aperte e incitato a tornare il prima possibile. Lo stupore e l'influenza sono stati reciproci, infatti il viaggio in America ed essere venuti in contatto con realtà e musicisti di là (in particolare nel sud dove c'è una cultura musicale molto mischiata, tra il blues, il folk e la musica latina) ci ha molto influenzati nella composizione e produzione dell'ultimo disco, infatti abbiamo due brani in inglese dall'influenza fortemente "american" (complici anche le origini yankee della sottoscritta)
MELODY LANE:E’ da poco uscito il vostro ultimo album “Vive la Vita”, un album veramente bello, con pezzi che ti colpiscono subito, sin dal primo ascolto, come En Silence , Man on the moon e Chat noir. Come nasce un album de Le Cardamomo’ e come si sviluppa il processo creativo?
ANTONIA HARPER: Il processo creativo di "Vive la vie" è nato quasi dal nulla circa due anni fa. Alcuni brani li stavamo già componendo ma ai tempi non avevamo ancora idea di cosa dovesse venirne fuori. E succede così quasi fino alla fine, sono come piccoli pezzi del puzzle che noi creiamo insieme attraverso lunghe prove creative, ricerche personali, confronti per poi arrivare a unire il tutto e come per magia a trovare la chiave di volta. Il nostro desiderio iniziale era di produrre un lavoro completamente nuovo, con brani originali, arrangiamenti più raffinati, grazie all'utilizzo anche all'utilizzo di altri strumenti mai usati in passato. Piano piano abbiamo cominciato anche delineare il fil rouge che avrebbe composto non solo il tema del concept ma anche lo spettacolo stesso: la rinascita, simboleggiato da una creatura simbolica che ci piace molto: l'araba fenice. Un inno alla vita e al desiderio, da qui il titolo "Vive la vie".
Una volta composti i pezzi, buttate giù delle bozze di testi (alcuni sono stati ri-elaborati fino alla fine) e immaginati a grandi linee gli arrangiamenti, abbiamo deciso di buttarci nell'impresa e di andare in studio. C'è venuto in soccorso Franco Pietropaoli che oltre a dedicarci sei mesi di assiduo lavoro nel suo studio, ci è stato molto utile anche nella produzione del disco. Finito il lavoro in studio, missaggio - mastering - packaging - grafica - stampa, e via che si vola! Un lunghissimo processo creativo che per noi ancora non finisce (perchè lo spettacolo è ancora in divenire...)
MELODY LANE: Quali sono i progetti futuri de Le Cardamomò? Avete in programma tour o partecipazioni a festival?
ANTONIA HARPER: Abbiamo in programma un piccolo tour di "Vive la vie" per il 2018 a cui si stanno aggiungendo mano a mano nuove date. Per adesso abbiamo: il Mercato sonato a Bologna, il Paradiso Perduto a Venezia, a Maggio; Largo a Roma, la Festa di Teatro Ecologico a Stromboli, a Giugno; il festival O.Z.O.R.A in Ungheria ad Agosto. Le altre date che usciranno sicuramente le pubblicheremo sul nostro sito e sui social.
MELODY LANE: Un ultima domanda. Parliamo dei vostri video clip. Nel 2013 “Valse de Meduse” ha avuto un notevole successo (a nostro parere, un piccolo gioiello). Siete a lavoro con altri progetti video?
ANTONIA HARPER: Ci piacerebbe moltissimo. "Valse de Meduse" è stato un progetto bellissimo, tutto auto-prodotto, che ha visto l'unione di forze e talenti diversi, anche in casa, come quello della nostra Gioia che è video-maker e montatrice. I giorni di riprese sono stati molto divertenti, il lavoro di post-produzione faticoso ma stimolante. Poi c'è stato Frenesia che è un videoclip diario del nostro fantastico tour nel sud degli Stati Uniti. Abbiamo in mente già da tempo un video del secondo singolo di "Vive la vie", che è un po' un nostro sogno, non vi anticipiamo nulla ma speriamo di poterlo realizzare presto.
MELODY LANE:Un saluto ai lettori di Melody Lane.
ANTONIA HARPER: Spero di avervi incuriosito con le storie di questo magico e folle quartetto. Vi saluto e vi aspetto ai nostri live, venite a conoscerci!